domenica 19 maggio 2013

OLTRE UN QUARTO DI SECOLO CON IL FUMETTO!

di Francesco Manetti

Beh... nonostante i buoni propositi non riesco proprio a tenere aggiornato questo benedetto Ultimo Istante!
Le solite cose: la mancanza di tempo, il lavoro, la famiglia, la stanchezza, lo stress, il nervoso, il magone, la necessità nel fine settimana di "mettere il naso fuori", etc. E a tutta la ripetitivea routine si sono sommati in questi primi 5 mesi del 2013 la Prima Comunione (con annesso Catechismo e indigestione di Messe, Ritiri & Processioni) di mio figlio, una serie di controlli e cure mediche, la manutenzione dell'auto, alcuni lavori in casa e in giardino cogliendo i rari momenti senza pioggia di questi maledetti Inverno e Primavera...

E poi - anche se su Ultimo Istante mi ero proposto di parlare poco o punto di fumetti - impossibile dimenticare che c'è stata la Mondadori nel 2011 e poi Dime Web!
Il 17 settembre 2012, io e il mio sodale di antica data, l'immancabile e immarcescibile Saverio Ceri, abbiamo aperto la versione elettronica della nostra antica e gloriosa rivista Dime Press.




Era il ventennale... di cosa?
Io e Saverio venivamo - insieme a Moreno Burattini e Alessandro Monti - dall'esperienza del Club del Collezionista e di Collezionare, la fanzine dell'entroterra fiorentino fondata da un ristretto gruppo di appassionati e "raccoglitori" di carte povere nel 1985. Nel 1990 Collezionare ed Exploit Comics - il celeberrimo magazine fumettistico del GAF, facente capo a Leonardo Gori (con gli apporti di mille esperti, tra i quali Boschi, Becattini, Lama, Bruni, Sani) - avevano unite le forze e le redazioni erano diventate una sola, con apporti e scambi di articoli.
Ma nel 1992 non fu più possibile portare avanti il discorso di Collezionare (e nemmeno di Exploit Comics, che chiuse dopo decenni, per dar vita al nuovo If con l'Epierre di Gianni Bono).




E così, il quartetto studiò e propose ad Antonio Vianovi della Glamour International Production (che editava Glamour, celebre rivista patinata dell'erotismo raffinato nella grafica, nell'immagine e nella narrativa illustrata) un nuovo progetto. Da qualche anno Vianovi pubblicava anche saggi e monografie sui personaggi e sugli autori bonelliani, per andare incontro a un mercato che - soprattutto dal 1986, anno della nascita di Dylan Dog - tirava enormemente. E siccome anche noi eravamo entusiasti della produzione targata Sergio Bonelli Editore (e oltretutto Moreno Burattini si stava già allora affermando come grande sceneggiatore e nuovo erede di Nolitta per Zagor), proponemmo allo stampatore fiorentino una rivista che si occupasse in via esclusiva di Via Buonarroti.





Nacque così - nel maggio del 1992 - Dime Press, il Magazzino Bonelliano, del quale potete leggere una storia più dettagliata andando su questa pagina. Qui basti dire che il gruppo fondatore portò avanti la rivista fino al 2000, per più di otto anni, con grande successo nel fandom. Poi - per alcune incomprensioni con l'editore e anche per colpa di errori miei e di Saverio - la redazione della testata fu affidata ad alcuni fra i nostri più validi collaboratori "esterni" - e tra questi Giampiero Belardinelli, collega, ma soprattutto un grandissimo amico, che oggi partecipa di nuovo e attivamente alle nostre iniziative in Rete.
Ecco dunque Dime Web: l'intenzione mia e di Saverio è quella di ricreare lo stile, gli intenti e l'atmosfera della "nostra" Dime Press. E siccome quest'ultima nasceva da Collezionare - che si occupava di tutto il fumetto e anche della letteratura di genere - potete e potrete leggere su Dime Web articoli non bonelliani (come, per esempio, la dettagliata Cronologia di Carl Barks, che sto portando avanti io con estrema lentezza e che, molto probabilmente, terminerò non prima del 2050) e su libri di fantascienza e horror.
Il titolo di questo post parla però di Un quarto di secolo con il fumetto!




Esatto, perché fu proprio nel 1988 che entrai nello staff di Collezionare (con il n. 12), prima con una serie di interventi nella serie regolare (i miei primi "pezzi" furono un'intervista a Gallieno "Zagor" Ferri e una cronologia di Diva, la rivista erotica della fiorentina Glittering Image, diretta "concorrente" della Glamour) e poi con lo Speciale Carl Barks, essendo l'Uomo dei Paperi un mio chiodo fisso fin da quando lessi per la prima volta, non nel 1968 ma in una ristampa dei primi anni '70, il celeberrimo Oscar Mondadori Vita e dollari di Paperon De' Paperoni che proponeva 7 vecchie celebri storie di Paperone presentate da Dino Buzzati e Mario Gentilini - storie tutte di Carl Barks, supremo artista che veniva lì nominato una delle primissime volte su una pubblicazione disneyana (infatti, per ragioni storiche, contrattuali e di copyright fino a pochi decenni fa tutte le avventure con i Paperi e i Topi erano firmate da Walt Disney - morto nel 1966 - e il nome degli altri autori non poteva comparire).





La mia tappa successiva nel mondo del fumetto fu nel 1990, quando - grazie a uno Speciale Alan Ford che riscosse nel 1988 un enorme successo - il gruppo di Collezionare fu chiamato da Max Bunker a collaborare a Bhang!, una rivista extralusso di fumetti americani ed europei varata da Luciano Secchi, corredata di rubriche e articoli. Sempre nel 1990 uscì lo Speciale Zagor, il primo volume di critica a occuparsi dello Spirito con la Scure.
Quello stesso anno Luca Boschi mi presentò a Rinaldo Traini, il "boss" del Salone di Lucca e della casa editrice romana Comic Art, che pubblicava l'omonimo mensile - una delle migliori riviste/contenitore nate negli anni '80. L'impegno con Traini mi portò a distaccarmi da Bhang! (e solo decenni dopo mi sarei ritrovato - come vi dirò - a collaborare di nuovo con Max Bunker).





Con Traini - oltre che un amico, un personaggio straordinario, di grande correttezza, secondo il mio punto di vista - l'impegno fu molto intenso fino al 2000: dieci anni che non dimenticherò mai!
Divenni membro di Immagine, l'associazione culturale che curava il Salone di Lucca e poi - da metà degli anni '90 - la kermesse di Expocartoon a Roma; organizzai mostre; scrissi articoli sulla cinematografia e sulla letteratura orrorifica per Horror; pubblicai su Comic Art e l'Eternauta oltre un centinaio di pezzi sviscerando mille aspetti del fumetto contemporaneo e classico; tradussi dall'inglese migliaia di pagine di comics e strisce sindacate; scrissi introduzioni e redazionali per le prestigiose pubblicazioni disneyane di Traini (tra cui la collana Paperino Carl Barks, che fu poi portata avanti dalla Epierre).







Nel frattempo continuavano i lavori per Dime Press e per le monografie della Glamour, per If, per il Fumetto dell'ANAF e per un sacco di altre rivistine e fanzine. E per Fumo di China, rivista tuttora esitente, della quale fui addirittura direttore editoriale, seppur per un unico numero!
Negli anni '90 insegnai, anche! L'incarico di cui vado più fiero, che si protrasse fino al 2002, fu quello dei seminari di Storia del Fumetto che tenni davanti alle nuove classi della Scuola Internazionale del Comics a Firenze; mi ricordo che nel novembre 2002 ero già da quasi un anno "assistente di vendita" (vuol dire "commesso") in un celebre marchio della GDO; quando chiesi spostamenti di orari e ferie per il seminario i colleghi mi chiesero come mai chiedessi le ferie per un corso di fumetto e sembrò loro quasi incredibile che vi andassi a insegnare.





E nel 1995 io, Moreno Burattini e Saverio Ceri avevamo aperto anche una fumetteria, nel centro di Prato! Era Mondi Paralleli, negozio ancora esistente e punto di riferimento per gli appassionati toscani, oggi portato avanti dagli amici Roberto Mannelli (un nostro ex-socio dal 1998) e Luca Squillante.
Nel 1998 io e Moreno Burattini pubblicammo per Sergio Ferriani Editore l'Alan Ford Index 1-300 - da allora punto fermo sul fumetto bunkeriano. In quello stesso anno, sempre con Burattini, firmai i cinque volumi di Cavalcando con Tex, una sorta di enciclopedia (arricchita dalle illustrazioni della collezione Verger) sul Ranger di Bonelli, nel quarantennale della nascita.





Negli anni '90 lavorai anche per Silver, il papà di Lupo Alberto, scrivendo rubriche umoristiche per il mensile Cattivik.
E poi gli ultimi, entusiasmanti fuochi, a cavallo fra il XX e il XXI secolo.
Nella seconda metà degli anni '90 mi occupai di scrivere le sceneggiature del fumetto pubblicitario di Eva & Chris edito dal sorprendente Gabriele Piemonti: una cosa pazzesca - ma divertente! La storia doveva "piegarsi" alle necessità commerciali, visto che gli albi (ambientati in località turistiche sempre diverse) erano pagati dagli inserzionisti. Eva & Chris sarebbe dovuta uscire anche in America. Nel 1998, durante una mia vacanza in Florida, mi incontrai a Miami con il referente USA della casa editrice italiana di Eva & Chris (tra l'altro una bellissima ragazza nera!) per discutere su un albo che doveva essere ambientato durante il Superbowl - o qualcosa di simile. Il progetto non andò in porto: peccato!





Nel 2000 ci fu l'ultimo mio lavoro di un certo spessore: partecipai alla costruzione del sito Internet della Sergio Bonelli Editore (che fu varato nel 2001) scrivendo le schede di tutti i Tex. Ancora oggi potete leggere il mio nome nella pagina dei collaboratori, anche se le schede sono state ampliate da altri.
Nel 2001 ci fu un evento per me traumatico. Dal fumetto e dal negozio non arrivavano abbastanza soldi per continuare a vivere dignitosamente (dal 1996 vivevo con la mia compagna di sempre, Laura, e dovevo contribuire alle spese della casa - mica poteto fare il mantenuto!); Rinaldo Traini aveva ridotto praticamente a zero le collaborazioni; i rapporti con la Glamour erano interrotti; impossibile - nonostante i tentativi miei e di Saverio - fare qualcosa come sceneggiatori per la Bonelli; Eva & Chris chiuse...




E così dovetti andare a cercare un altro lavoro. Non c'era la crisi. Le Torri Gemelle c'erano ancora. Venni assunto nella GDO e vi lavorai fino al 2004, quando passai ad altro. Quella della GDO fu un'esperienza irripetibile: trovai dei nuovi, grandissimi amici, con alcuni dei quali sono tutt'ora in contatto; dei ragazzi e delle ragazze straordinarie! Come straordinarie sono oggi le mie colleghe del nuovo ambiente lavorativo!
A partire dal 2001 fu dunque quasi impossibile, timbrando il cartellino, continuare a scrivere con assiduità. Pochissimi articoli in quel periodo (soprattutto i libri di Paperino Carl Barks della Epierre) e le ultime lezioni a Firenze di storia del fumetto. E con la nascita di mio figlio nel 2003 (uno degli eventi più belli della mia vita) quel fiume si seccò del tutto...
A partire dal 2005 cominciai a occuparmi di eBay, vendendo il surplus delle mie collezioni. Poi, nel 2007, varai un sito Internet (artigianale e autoprodotto), l'effimero Comicsandpolitik ospitato da Tele2, spazio web che oggi non esiste nemmeno più.
In quel periodo fui ricontattato dal vulcanico Gabriele Piemonti di Eva & Chris che aveva bisogno di un paio di idee per uno spettacolo circense di Ambra Orfei - che era diventata sua socia in un'agenzia che organizza happening e anche sua splendida compagna (hanno avuto poi anche un bellissimo figlio insieme!). Mi ricordo di essere stato al telefono ore con Ambra per decidere cosa scrivere e fare: fu un'esperienza flash, ma per me inedita e divertentissima!


Gabriele Piemonti (editore di Eva & Chris) e Ambra Orfei!



Dopo anni in cui i miei unici contatti con il comicdom furono attraverso eBay arriviamo al fatidico 2011.
Mi chiama Moreno Burattini in agosto, quando ero al mare a Porto Recanati e mi chiede se avevo voglia di continuare al suo posto i redazionali per Alan Ford Story, il settimanale cartonato di ristampe bunkeriane della Mondadori, allegato a Panorama e Sorrisi & canzoni TV.
Cavoli: la Mondadori! Accettai subito, ovviamente!
Alan Ford Story era nato nel 2009 e Moreno aveva curato i primi 100 numeri. Il mio incarico pattuito inizialmente con Mondadori doveva essere per soli altri 20 numeri (ovvero per coprire le ristampe di Alan Ford fino al n. 240), ma il settimanale resse bene anche con i miei articoli e la serie fu prolungata di altri 10 numeri; arrivati in prossimità di AFS n. 130 Mondadori decide di arrivare fino al n. 150 - che fu davvero l'ultimo. E dunque la collaborazione che si sarebbe dovuta interrompere dopo 4/5 mesi andò avanti per un anno, fino al settembre 2012, quando, ritornata la voglia e l'entusiasmo per la scrittura, coinvolsi Saverio nel progetto Dime Web.




Il blog bonelliano è cresciuto: nel giugno 2013 abbiamo superato i 175.000 contatti, con quasi 400 post pubblicati e una ventina di collaboratori esterni, tra cui Wilson Vieira dal Brasile (che porta avanti una sua Storia del West) e Max Capalbo dalla Calabria (con i suoi dizionari bonelliani dedicati a Tex, Zagor e Mister No); Dime Web è citatissimo in Rete e sui motori di ricerca le nostre "parole chiave" (Dime Web, Dime Press, Francesco Manetti, Saverio Ceri, etc.) danno sempre risultati in testa alla lista; lettori e autori bonelliani ci seguono con assiduità... Siamo davvero soddisfatti, io e Saverio!





E la collaborazione con Max Bunker - iniziata con gli anni di Collezionare e Bhang! - è ripartita con il 2013. Mondadori ha infatti deciso di ristampare - in 13 volumi mensili che sono arrivati sia in edicola, sia nelle librerie, sia nelle fumetterie - tutti i primi 75 numeri di Alan Ford - quelli di Max Bunker & Magnus! E per i redazionali (dal n. 2 in poi, perché il n. 1 ha un taglio particolare di foliazione) hanno richiesto ancora il mio aiuto, che è andato avanti fino al n. 13 (uno in più del previsto), uscito nell'aprile 2014 (con la riproduzione a grandezza naturale di tutte le mitiche prime 75 copertine di Alan Ford)!
Inoltre, alla fine del 2013, è partita un'altra collana mensile di ristampe bunkeriane - Kriminal Omnibus - dedicata a Tuta da Scheletro, collana che ha inaugurato la linea editoriale Mondadori Comics (un onore impensabile per me fino a due anni prima): in 17 numeri verranno presentate tutte le storie di Max Bunker & Magnus e tutte le storie di Max Bunker & Romanini! Una cosa del genere non era MAI stata fatta! La serie andrà dunque avanti fino al 2015. 
Infine il mio rinnovato impegno - riscoprendo antiche passioni giovanili e rinverdendo idee mai abbandonate - nell'area identitaria/tradizionalista (o come diavolo vogliamo chiamarla) mi ha portato a collaborare, a partire dal maggio 2014, con la rivista online EreticaMente, un meritorio progetto culturale con prestigiosi collaboratori da tutta Italia. I mie interventi vertono su fumetto & storia, fumetto & politica, fumetto & fascismo, fumetto & geopolitica, etc.


Francesco Manetti


P.S. Altri dettagli nella pagina Biografia!

martedì 15 gennaio 2013

DIECI ALLA TERZA

Arrivati a metà gennaio 2013 Ultimo Istante ha superato i 1000 contatti, in poco più di un mese e mezzo di vita! Volevo ringraziare, con questo telegrafico post, tutti quelli che mi hanno seguito!
Da parte mia, pur con tutti gli impegni del lavoro e il tempo che mi porta via Dime Web (il blog bonellian-fumettistico creato da me e Saverio Ceri), prometto di tenere il più possibile arzillo e aggiornato anche Ultimo Istante!





Francesco Manetti

sabato 12 gennaio 2013

IL FANTASMA DELL'ANFITEATRO: LA TERZA AVVENTURA DI LAPO & BALDO, RAGAZZINI MEDIEVALI!

di Francesco Manetti

Dopo la prima e la seconda avventura di Lapo & Baldo, due ragazzini che risolvono misteri nella Firenze medievali, eccovi ora il terzo - e per ora ultimo - episodio (che sembra quasi uno scarto di soggetto per Scooby-Doo)! Scrissi questi tre raccontini nella prima metà degli anni Novanta, per una serie di libriccini illustrati per bambini dai 9 agli 11 anni - serie che purtroppo non partì mai... Il primo lo pubblicai sulle note di Facebook; il secondo e il terzo sono rimasti assolutamente inediti, fino all'apparizione sul mio blog Ultimo Istante. Buona lettura. (F. M.)


 


Le avventure di Lapo & Baldo, ragazzi medievali - 3a parte
IL FANTASMA DELL'ANFITEATRO 

"Quando Firenze si chiamava ancora Florentia", spiega il maestro Brunetto Cavalcanti alla scolaresca di cui fanno parte anche Lapo e Baldo, "esistevano molti edifici oggi scomparsi. Tra questi lo stupendo anfiteatro romano capace di ventimila posti: se ne può fare ancora il giro percorrendo quelle viuzze curve subito dietro Porta della Pera. La leggenda vuole che il fantasma dell'ignoto architetto che lo progettò circa 1200 anni fa vaghi ancora nei sotterranei delle case che oggi coprono la sua opera. Da qualche mese molti degli abitanti della zona sono fuggiti spaventati da grida disumane e terrificanti che vengono dal sottosuolo soprattutto di notte. Bene, anche per oggi la lezione è finita. Ci vediamo domani".

Per strada Lapo e Baldo commentano quanto udito in classe.
"Che ne dici, Lapo: ci andiamo oggi pomeriggio a vedere dalle parti di Via Torta? Forse abbiamo la fortuna d'incontrare lo spettro!"
"Sì, sarebbe emozionante, ma dobbiamo stare attenti a non farci sorprendere dal buio, non tanto per il fantasma, quanto per la ronda delle guardie. Lo sai cosa capita a chi non rispetta il coprifuoco..."
"Non ti preoccupare, non faremo tardi. Ci vediamo dopo pranzo a casa mia".
"A più tardi, allora".

Qualche ora dopo i due amici sono già a osservare le curve pareti delle case edificate sull'antico perimetro dell'anfiteatro. Le abitazioni abbandonate conferiscono al posto un'aria tetra. Il silenzio è palpabile e solo degli occasionali rumori di stoviglie confermano che qualcuno più coraggioso degli altri non se ne è ancora andato.
"Brrr... da quando siamo arrivati mi si è accapponata la pelle. Eppure non fa freddo", dice Lapo.
"Ho i brividi anch'io, ma mi consolo pensando a come ci invidieranno i nostri compagni quando sapranno che siamo stati qui. Cominciamo da là!"
Baldo indica quello che fino a pochi mesi prima era stato l'ingresso di un fiorente negozio di fabbro. I due entrano in punta di piedi in quei locali anneriti dal fumo camminando sui pavimenti coperti di fuliggine.





"Che tristezza, Lapo. Quel pover'uomo se ne è andato così in fretta che non si è potuto portar dietro tutti i suoi attrezzi. Guarda qua: un martello, due pinze, un attizzatoio... E non ha nemmeno chiuso a chiave la bottega".
"Sarà meglio farlo noi. Non vorrei che qualcuno, passando, ci vedesse e ci scambiasse per ladruncoli.", dice Lapo chiudendo il portone.
"OOOOOOOOOOOOOOUUUUUUUUUUUUUUU!", un grido che sembra provenire dall'Inferno fa sobbalzare i ragazzi.
"C-cosa è s-stato?"
"N-non lo so, L-Lapo. V-veniva da s-sottoterra!"
"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAUUUUUUUUUU!"
"San Giovanni aiutami tu! E' il fantasma! E stavolta il grido era più vicino. Sta venendo quassù!"
"Presto! Diamocela a gambe!"
"Accidenti! La serratura si è bloccata! Che facciamo?"
"Non c'è un secondo da perdere! Infiliamoci là!"





E in men che non si dica Lapo e Baldo trovano rifugio in un pesante armadio di noce. Sbirciando dagli interstizi delle assi che compongono il mobile i due vedono apparire un essere ammantato di bianco che porta un calderone. Lo spettro aggancia la pentola nella fornace del fabbro e accende il fuoco.
"Che sta facendo?" si domanda sottovoce Lapo "da quando in qua i fantasmi hanno bisogno di cucinarsi la cena?"
"Ma che dici... quell'attrezzatura serve per fondere i metalli... ma è la prima volta che sento parlare di un spirito con il passatempo del fabbro."
"Ehi, ora che è tutto intento nel suo lavoro, che ne diresti di provare di nuovo ad aprire quella porta? Mica possiamo star qui dentro tutta la vita."
"Vabbè, usciamo."
Quatti quatti i ragazzi scivolano fuori dall'armadio e si dirigono verso la porta. I loro sforzi sono inutili: nemmeno tirando in due riescono ad aver ragione del chiavistello. Lo spettro, intanto, sembra aver finito di preparare la fornace. Proprio in quel momento i ragazzi notano una botola aperta e delle scale che scendono nei sotterranei. Senza esitare si lanciano giù e si trovano di fronte a uno spettacolo incredibile. Una decina di torce illuminano degli ampi soffitti a volta e delle gradinate.





"Guarda, Lapo! L'anfiteatro romano esiste ancora sotto le case moderne. Vedi quelle colonne? Reggono il peso delle nuove costruzioni."
"Davvero stupendo! E qua cosa c'è?"
In un angolo tre barili pieni di soldi brillano alla luce tremolante delle torce.
"Santo cielo! Sono fiorini d'oro! Saranno centinaia di migliaia! Ci potresti comprare tutta Firenze!"
"Non credo, Lapo", dice Baldo avvicinandosi a un tavolo di legno, "vedi queste barre di metallo vile accanto ai lingotti d'oro? Servono per fabbricare una lega pesante come l'oro e con lo stesso aspetto ma di valore molto inferiore. E questi stampi...? Siamo capitati nel covo di un falsario, altro che spettro! Con quella mascherata teneva lontani i curiosi dai suoi loschi affari."
"OOOOOOOOOOOOOOUUUUUUUUUUUUUU! CHI OSAAAAAAAAA?"
"Presto, appena scende tiriamogli addosso un paio di questi!" dice Baldo, lanciando a Lapo uno dei pesanti lingotti d'oro."
Il finto fantasma non fa in tempo ad accorgersi di cosa succede che due mattoni dorati lo centrano in fronte.
"Bene! Mi sembra sistemato! Vieni, Baldo: leghiamolo a una colonna con questa corda e poi andiamo a chiamare i bargellini. Sapranno loro come trattarlo".





Poco dopo il furfante viene portato via in catene dai poliziotti del Bargello. Il capitano si congratula con Lapo e Baldo.
"Bravi ragazzi! Da tempo avevamo notato che circolavano dei fiorini contraffatti, ma non ci immaginavamo certo che il falsario era lo spettro dell'anfiteatro! Come ricompensa vi spettano cinque monete d'oro a testa".
"Vere, vogliamo sperare", dice Lapo.
"Appena sfornate dalla zecca", dice il capitano, consegnando ai giovani investigatori un tintinnante borsello di cuoio ciascuno.


Ecco cosa c'è di vero nell'avventura che avete appena letto: il perimetro dell'anfiteatro romano si nota ancora a Firenze, nelle vie presso Santa Croce; i falsari esistevano anche allora e venivano puniti col rogo. Il resto è tutta fantasia.

Francesco Manetti

ELECTION DAY!

Ho sempre fatto il mio dovere di elettore... Beh... quasi sempre! Qualche referendum l'ho saltato, ma alle politiche, alle amministrative e alle europee mi sono sempre presentato, dal 1984 in poi.

Però... mai come questa volta ho avuto così tanta poca voglia di andare a votare!

E forse non ci andrò...

Infatti, non riesco a capirci nulla: PDL e PD hanno sostenuto Monti fino all'ultimo, galleggiando come sulla zattera della Medusa sul mare di lacrime che era diventata l'Italia.





Oggi PDL e PD sono contro Monti.

Renzi sembrava una grande novità in seno alla sinistra, ma poi, a pranzo con Bersani si è scolato la sua bella dose di vino e grappa, è uscito con una pancia più grossa di quella di Belen ed è rientrato nei ranghi.

O meglio: dai ranghi non era mai uscito. Era tutto un gioco delle parti.

La LEGA ha sempre combattuto Monti, ma oggi si allea con il PDL che lo ha appoggiato fino a ieri.

Monti ha creato l'IMU (una sorta di ICI maggiorenne), ha aumentato le tasse sul reddito, ha parlato fino a due ore fa di aumento dell'IVA a luglio.




Oggi sta tentando di rifare una specie di DC (con tanto di correnti interne di destra e di sinistra: se ne sentiva proprio la mancanza) e dice che l'IMU verrà ridotta, che le tasse verranno abbassate e che l'IVA non verrà alzata.

Grillo continua nel suo antico mestiere, quello del comico.

Ingroia, Di Pietro e gli altri magistrati sognano di riportare in auge l'era della ghigliottina, del Terrore e dei giacobini. Contenti loro...

Gli altri raccatteranno i resti.

Questa è l'Italia.





Il mio voto - se ci sarà - andrà a chi prometterà semplicemente di ridurre la burocrazia, di mandare a casa i tanti stipendi e le tante pensioni fasulle, e di azzerare quasi del tutto i livelli di rappresentanza (ne abbiamo fino a 6: Stato, Regioni, Province, Comunità Montane, Comuni e Quartieri); andrà a chi prometterà di difendere e promuovere le nostre tradizioni, la nostra cultura, il nostro territorio - anche con le maniere forti.

Tutto qui.

Francesco Manetti

giovedì 10 gennaio 2013

FINE ANNO NEL TIGULLIO

di Francesco Manetti

Mio suocero è originario di Lavagna, uno straordinario paese del Tigullio, incastrato fra Sestri Levante e Chiavari: la famiglia di mia moglie ha ancora un punto d'appoggio da quelle parti - a Casarza Ligure - e così, da un bel po' di tempo, mi capita di andare almeno due volte all'anno in Riviera, a godermi uno dei posti più ameni d'Italia. Rapallo è una delle cittadine che visito più volentieri: i caruggi interni, i portici, il forte sul mare... Ed è un paese a forti tinte fumettistiche: è la patria di Carlo Chendi, uno dei più grandi sceneggiatori dei Disney Italiani. E a Rapallo c'è il ristorante U Giancu, da sempre ritrovo di fumettari, gestito da un simpatico collezionista ed esperto della narrativa per immagini. Non incontro Chendi da tanto tempo... Negli anni Novanta mi è capitato spesso (a Roma, a Lucca...) di trovarmi al suo stesso tavolo, a chiacchierare di fumetti e di altro. Una volta, a Roma, al nostro tavolo c'era anche Don Rosa (uno dei massimi autori Disney), che si era portato dal suo Kentucky una bottiglia di prezioso whiskey. Ce la scolammo tutta a fine pasto e a Chendi andò il tappo a forma d'aquila!

Carlo Chendi

Chez U Giancu!

Qualche anno fa, quando mi ero praticamente ritirato dal comicdom, stavo girando per Rapallo alla disperata ricerca di un parcheggio, quando, a un incrocio, rischiai di investire un signore! Era Carlo Chendi! Brividi...

Ho passato la fine dell'anno 2012 in Liguria: ecco alcuni scatti rapallesi, tutti astratti meno uno, quello con mio figlio Riccardo sul cannone:










Francesco Manetti