di Francesco Manetti
Trentadue anni fa, venti anni dopo il maggio del 1968, cominciai la mia lunga avventura nell'editoria del fumetto, amatoriale e professionale, un'avventura che, tra alti e (soprattutto!) bassi, non è mai finita... Qui vi racconto gli anni di "Collezionare", che alla fine della vita editoriale della rivista si erano incrociati con altre esperienze: ne parlerò nei prossimi post (magari fra qualche anno).
1) "Collezionare"
1) "Collezionare"
Sono nato nel 1965 a Firenze, e sono stato cultore e raccoglitore di "carte povere" fin dal 1971, ovvero dalla Prima Elementare! Ho ricordi netti delle mie prime collezioni: Topolino, Alan Ford, L'Uomo Ragno... In casa mia, dove tutti gli uomini erano sfegatati tifosi calcistici, si sono sempre chiesti come mai questo ragazzo un po' strano non si interessasse al pallone, ma a quei libriccini colorati. Però non si ricordavano che nella mia famiglia UN ALTRO UOMO se n'era sempre infischiato del calcio: mio nonno materno, quel Roberto Piccini di cui parlo in altri post qui su "Ultimo Istante". Lui è stato il mio principale maestro di vita, più del mio stesso babbo buonamina... Fin da quando andavo alle Medie ho provato a scrivere: poesie, racconti, robaccia immonda che non ho mai fatto leggere a nessuno. Ma questo viziaccio mi è rimasto dentro e mi si è risvegliato quando, negli anni '80 ho cominciato a seguire, pieno di positiva invidia, il mondo delle riviste d'autore - zeppe di articoli sul fumetto - e delle fanzine, tra cui "Funnies" della Glittering Images, quella che ho sempre ammirato di più. "Funnies" veniva redatta a Firenze, come "Exploit Comics", e lo staff delle due prestigiose riviste era in parte intercambiabile. Ammiravo quelle persone - persone che negli anni sarebbero diventate prima conoscenti e poi colleghi e amici carissimi. Cominciai a tempestare di lettere la Comic Art, la Bonelli, etc. E quasi sempre me le pubblicavano, dandomi soddisfazioni difficili oggi da spiegare. Ma per anni non mi riuscì, in gran parte per colpa della mia timidezza nel farmi avanti, di entrare "nel giro".
Io alla Città della Domenica, intorno al 1972 |
La svolta avvenne alla fine del 1987 quando mi accorsi (in ritardo, come al solito!) che una certa fanzine, dallo smilzo bollettino gratuito che era all'inizio, quando la signora Giuliana del Rifugio del Fumetto di Campi Bisenzio la infilava nel sacchetto degli albi acquistati, si stava trasformando in qualcos'altro... Attirò la mia attenzione soprattutto quello Speciale Alan Ford così ricco di informazioni e spunti, non solo collezionistici, su uno dei miei fumetti preferiti di sempre. Si capiva però che dietro quel volume non c'erano altezzosi professionisti, ma semplici ragazzi, appassionati come me. Vinsi dunque la vergogna, scrissi a mano una lunga lettera (non avendo all'epoca nemmeno una semplice macchina per scrivere), e la indirizzai al Club del Collezionista che editava... "Collezionare"! Facevo un lungo elenco delle mie collezioni, doverosamente commentate, e chiedevo se per caso "Collezionare" non cercasse collaboratori. Mi rispose uno dei maggiori responsabili, Alessandro Monti, e mi diede una risposta affermativa, anche perché il capo della banda, Moreno Burattini, in quel momento stava facendo il servizio militare nei Carabinieri e dunque non poteva per altri mesi occuparsi di tante cose estranee all'Arma.
Gli altri "maggiorenti" del gruppo erano tra la fine del 1987 e gli inizi del 1988 Enrico Cecchi e Simone Biagiotti. Il primo era all'epoca, insieme a Monti, il principale collaboratore di Burattini, e con il bravo Moreno aveva redatto lo Speciale Alan Ford, primo grande successo editoriale del Club; purtroppo una crudele malattia lo fece prima sparire per lungo tempo dalla circolazione e poi ce lo portò via, giovanissimo, alla metà degli anni '90. Nulla mi toglierà mai dalla mente che una fatale piena del Bisenzio, la quale allagò molti scantinati e piani interrati campigiani, tra i quali quello dove il povero Cecchi conservava la sua collezione di fumetti in uno stato perfetto, abbia accelerato la sua partenza per le Praterie Celesti... Biagiotti ha sempre scritto poco di fumetto (si occupava soprattutto di francobolli), ma siamo sempre rimasti in contatto, anche quando, negli anni '90, con l'avvento di "Dime Press", il Club cambiò sede e ci fu da aprire i portafogli per pagare un affitto. C'era poi il Biagioli, un po' l'anima critica della ghenga, che si attivava soprattutto durante le mostre del fumetto. E poi ancora Leonardo Borgioli, grandissimo esperto Marvel, che scrisse tutto da solo (e ne disegnò perfino la copertina!) lo Speciale Iron Man. Agli inizi defilato, c'era poi Saverio Ceri, che avrebbe moltiplicato a livello esponenziale - come il sottoscritto - il suo impegno redazionale e giornalistico, fino a diventare uno dei Quattro dell'Ave Maria a Fumetti, quelli che per tutti gli anni Novanta avrebbero messo le mani dappertutto, fondando (e affondando) riviste, aprendo (e chiudendo) negozi, scrivendo migliaia di pagine di critica e di sceneggiatura, dannandosi l'anima per sempre.
Qui apparve il mio primo articolo in assoluto: era il maggio del 1988 |
I miei primi "pezzi" apparvero dunque su "Collezionare", e precisamente sul n. 12 del maggio 1988; la copertina era un inedito di Luca Boschi, uno degli amici di sempre del Club. Conservo ancora l'originale di questa cover, frutto della spartizione che venne messa in atto sui "tesori" del Club del Collezionista al momento dello scioglimento fra i membri superstiti - intorno al 1995. Su quel n. 12 apparve una mia intervista a Gallieno Ferri (realizzata quello stesso anno alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna) e un mio articolo su "Diva", la rivista erotica della Glittering Images di Firenze: mi recai in redazione e ottenni da Stefano Piselli la fotocopia di un inedito di Saudelli, che pubblicammo in anteprima.
Ma andiamo con ordine.
1.1) Il Club del Collezionista
Tanto tempo fa, in quella che oggi ci sembra quasi una galassia lontana, lontana... prima del boom dei personal computer, prima dei DVD, prima dei CD-ROM, prima dell chiavette, prima dei cellulari, prima degli smartphone, prima di Internet, prima dei social, prima della caduta del Muro, prima dell'Undici Settembre, prima dell'Euro, prima del COVID-19... nell'estate del 1984, in un paese della provincia di Firenze, un gruppetto di ragazzini capitanati da Monti e Biagiotti, raccoglitori di “carte povere”, appassionati di fumetti, di libri, di francobolli, di conchiglie, di figurine, di adesivi et similia, fondò con Burattini il Club del Collezionista, sulle ceneri dell'effimero Club del Francobollo, varato nel giugno del 1983, sempre da Monti e Biagiotti. Come ogni rispettabile “circolo culturale”, anche quel nuovo Club era destinato a pubblicare il suo bravo bollettino. E infatti "Collezionare" apparve nel marzo del 1985, ciclostilato in 80 copie; a sua volta era nato dall'esile pubblicazione del Club del Francobollo, "Il giornale del filatelista" (che pare abbia avuto anche un supplemento, "Il magazzino filatelico"). Distribuito fra i non numerosi soci del Club, alle mostre (il Club ha sempre avuto – anche dopo morto! - un suo banco alle più importanti convention fumettistiche toscane) e in alcuni negozi di fumetti, "Collezionare" veniva stampato nei locali liberi della Parrocchia di San Martino in Campi Bisenzio: quella che poi diventerà una delle più note fanzine italiane nasce dunque all'ombra della croce, in un tessuto sociale che ricordava molto quello degli oratori degli anni '50.
Alle radici del Club del Collezionista, nella Club Story narrata da Alessandro Monti su "Collezionare" n. 8 (gennaio 1987) |
1.2) Primi passi
Le firme che appaiono sul n.1 di "Collezionare" sono soltanto due: Moreno Burattini e Simone Biagiotti. Il primo, che era il più “anziano” della banda, da sempre animato da una ferrea volontà del fare e dell'inventare, divenne da subito il punto di riferimento della pittoresca congrega: fu scelto proprio per questo dai giovani ex-filatelisti! E Burattini prese così tanto sul serio il lavoro nel mondo dei comic che non si allontanò più dall'editoria fumettistica: da quella piccola partenza è arrivato all'importante nomina di curatore della serie "Zagor" per la Sergio Bonelli Editore e fra i maggiori e più prolifici sceneggiatori di Via Buonarroti. Biagiotti, personaggio simpatico e socio volenteroso, era e rimane collezionista e lettore sfegatato di fumetti - oltre che valente artigiano (ambito parquet) e istruttore di numerosi sport (arti marziali).
La copertina "patchwork" di "Collezionare" n. 1, con i balloon di Burattini, 1985 |
Due fogli ripiegati, otto smilze paginette: ecco il n. 1, con Mafalda e Garfield in copertina e balloon aggiunti a pennarello dal Burattini in persona. All'interno un redazionale sulla nascita del Club, un articolo sul collezionismo di fumetti e un pezzo dedicato alla filatelia.
Con il n. 2 dell'aprile 1985 le pagine passano a 12 e si comincia a mettere a fuoco l'obiettivo principale della rivista: il fumetto. Prove ne siano due brevi avventure di Battista il Collezionista, scritte e disegnate da Burattini (con lo pseudonimo di Buracchio), e un articolo su Martin Mystère. Alessandro Monti, che per anni è stato una firma onnipresente del fandom italiano e che oggi scrive trattati di storia e insegna nei licei da professore, entra in scena con il n. 3 del maggio/giugno 1985, allorquando la fanzine aumenta notevolmente la foliazione (28 pagine): ed è la prima volta che appare qualcosa di inedito, una caricatura del Monti eseguita da Francesco Bastianoni, autore che ritroveremo nel decennio successivo nello staff di "Nathan Never". I numeri si succedono rapidi (un bel saggio sul Piccolo Ranger con il n. 4 del settembre 1985; un ritratto di Guido Nolitta sul n. 5 dell'ottobre/novembre 1985; la storia dell'Essegesse sul n. 6, datato dicembre 1985) e poi, dopo una pausa di tre mesi, ecco il n. 7 (marzo 1986: piatto forte Gesebel di Magnus & Bunker), dove debutta Enrico Cecchi, il quarto dei soci fondatori... e, come abbiamo detto, il primo anche ad andarsene...
1.3) Morte e rinascita
Il Club del Collezionista e il suo organo di stampa sembrano defunti. Ma il n. 8 (con un approfondito servizio sulla Marvel in Italia) esce, seppur otto mesi dopo il n. 7, nel gennaio del 1987, con molte più pagine e con una veste grafica rinnovata. È in questo periodo che le riviste specializzate (come Fumo di China) cominciano a recensire – con commenti positivi – il lavoro dei ragazzi di "Collezionare" e Sergio Bonelli inizia a scrivere lettere lusinghiere. La consapevolezza di essere, se non al centro, almeno al confine dell'attenzione – insaporita con un pizzico di narcisismo – porta i redattori a stilare la prima Club Story (ne appariranno altre, in futuro, su "Dime Press", per esempio, e sul web, in particolar modo sul blog di Burattini, e infine qui). Il discorso sulla Marvel continua sul n. 9 del maggio 1987, con un occhio di riguardo al collezionismo.
1.4) Anni speciali
Il n. 10 di "Collezionare" (settembre 1987) inaugura il nuovo corso della rivista con un logo di testata tutto nuovo realizzato graficamente da Dante Bastianoni (che già stava lavorando per "Martin Mystère") e con la prima delle copertine inedite (firmata da Cavezzali); all'interno un poderoso saggio su Magnus, che ancora oggi viene citato nelle bibliografie “raviolane”. Battista il Collezionista, il personaggio umoristico creato da Moreno Burattini, viene adesso disegnato professionalmente da Francesco Bastianoni. E inoltre, ecco Asimov, uno dei beniamini del gruppo (sul versante letteratura), in un servizio di Monti.
Il n. 10, settembre 1987: copertina inedita di Massimo Cavezzali |
Alla fine del 1987 esce il primo speciale di Collezionare, un volume spillato di 100 pagine dedicato ad Alan Ford. Il successo è nazionale. Le richieste arrivano da tutta Italia e la redazione deve ristampare senza sosta. È il primo di una lunga serie di lavori monografici dedicati in Italia al Gruppo TNT: da qui in avanti chiunque voglia cimentarsi con quei personaggi di Max Bunker, deve fare i conti con il numero fuori serie scritto da Burattini, Cecchi e Monti. E la collaborazione fra gli amici del Club e la MBP sarebbe continuata per decenni, con libri, mostre e incontri, fino ai redazionali di Alan Ford Story della Mondadori, curati da Burattini (dal n. 1 al n. 100) e dal sottoscritto (dal n. 101 al n. 150) fra il 2009 e il 2012; inoltre, in ambito mondadorian-bunkeriano, non potrò mai scordare le altre collane a me affidate per i redazionali - Alan Ford TNT Edition (1a e 2a serie), Kriminal Omnibus e Satanik Omnibus, con un lavoro che andò avanti fino al 2016.
Il primo speciale di "Collezionare", dedicato ad Alan Ford (1987). Copertina inedita di Francesco Bastianoni |
Con l'arrivo della copertina rigida (n. 11 – gennaio 1988) "Collezionare" migliora nuovamente la sua veste grafica: disegno inedito di Dante Bastianoni con intervista all'autore, articolo su Isaac Asimov e consigli sulla conservazione dei fumetti.
Grandi novità con il n. 12: la fanzine cessa di occuparsi di collezionismo in generale e si concentra esclusivamente sui fumetti e sulla letteratura di genere (fantascienza e horror, soprattutto). E, grazie a incursioni frequenti alle mostre di tutta Italia, cominciano ad arrivare le interviste agli autori: Gallieno Ferri, Luigi Bernardi, Luca Raffaelli, Luca Boschi, Paolo Ferriani...
Se lo Speciale Alan Ford fu il primo, grande successo editoriale del Club del Collezionista, il n. 13 fu il primo, grande successo delle serie regolare di Collezionare. Uscito nel dicembre 1988 con una splendida cover di Fusco, fu fin da subito considerato dai lettori un “minispecial” su Tex, celebrativo dei primi 40 anni del Ranger. E con un servizio di Burattini su Stephen King, un altro vate si aggiunge al pantheon letterario.
La copertina di "Collezionare" n. 13, con un inedito di Fusco, 1988. Il numero è da sempre stato considerato una sorta di "minispecial" su Tex. |
Con l'entusiasmo ancora fresco della monografia alanfordiana, i ragazzi di Campi pensarono ad altri due speciali.
Quello su Carl Barks, fu da me scritto (battendolo interamente con la macchina per scrivere) nell'estate del 1988, e impaginato da Burattini e Monti. Non scherzo dicendo che fu un'impresa titanica per le forze organizzative (e per i portafogli: tutto veniva stampato grazie all'autotassazione!) di quel gruppo di baldi giovani. Ne uscì un volume in brossura di oltre 200 pagine, riccamente illustrato, pieno zeppo di curiosità sull'Uomo dei Paperi, con le più belle storie commentate e sviscerate, e con una cronologia completa di corredo, stilata basandosi su quella redatta per l'enciclopedia The Complete Carl Barks. La copertina inedita di Luca Boschi (grande fumettista e studioso del fumetto disneyano), che ancora oggi conservo appesa nel mio studio, contribuì a fare dello Speciale Barks un successo nazionale e internazionale (lo troviamo citato anche nelle bibliografie straniere). Lo Speciale uscì alla fine del 1988 e pochi mesi dopo - agli inizi del 1989 - fu necessaria una seconda tiratura (con copertina rosa) per accontentare le richieste dei soci del Club e degli abbonati a Collezionare. "Dime Web", pubblicando la Cronologia ragionata del fumetto di Barks, cercherà di colmare le lacune di quell'antico saggio, anche se ci vorranno secoli!
La copertina di Collezionare & Marvel Story Speciale X-Men, 1989 |
L'altro speciale, del marzo 1989, dedicato agli X-Men, fu una coproduzione "Collezionare" (con le firme di Monti e Borgioli) e "Marvel Story", la fanzine supereroistica del gruppo che faceva capo a Lorenzo Altariva (oggi, e non da oggi, guru della saggistica su Diabolik).
1.5) Quattro amici nel futuro
Il n. 14 della fanzine, uscito nel maggio del 1989, segna il passaggio dalla composizione a mano della pagina (ottenuta ritagliando i testi dattiloscritti, i titoli con i trasferelli e le immagini, incollando poi il tutto su una “matrice” cartacea) e dalla stampa artigianale (fotocopia e ciclostile), alla composizione elettronica (su un Mac con un programma Aldus Pagemaker di prima generazione) e alla stampa tipografica.
Col n. 15 dell'ottobre 1989 Collezionare cura maggiormente l'aspetto grafico e accoglie nella redazione Saverio Ceri, fino a quel momento semplice frequentatore del Club. Debutta una nuova rubrica, "La Biblioteca di Trantor", con le recensioni librarie del fantastico. La letteratura "di genere" era un altro dei pallini dei redattori di "Collezionare"; uno dei punti d'incontro fra il sottoscritto e Moreno era l'interesse per due grandi autori, Isaac Asimov e Stephen King. Sul n. 15 appaiono le prime "firme celebri": Marcello Toninelli e Mauro Boselli. Nello stesso mese esce una nuova iniziativa collaterale, "Trading Post", sorta di mercatino delle pulci del fumetto.
Col n. 15 dell'ottobre 1989 Collezionare cura maggiormente l'aspetto grafico e accoglie nella redazione Saverio Ceri, fino a quel momento semplice frequentatore del Club. Debutta una nuova rubrica, "La Biblioteca di Trantor", con le recensioni librarie del fantastico. La letteratura "di genere" era un altro dei pallini dei redattori di "Collezionare"; uno dei punti d'incontro fra il sottoscritto e Moreno era l'interesse per due grandi autori, Isaac Asimov e Stephen King. Sul n. 15 appaiono le prime "firme celebri": Marcello Toninelli e Mauro Boselli. Nello stesso mese esce una nuova iniziativa collaterale, "Trading Post", sorta di mercatino delle pulci del fumetto.
Milano, 1989. Visita alla redazione di "Alan Ford". Eccomi con Max Bunker, Moreno Burattini, Alessandro Monti e Andrea Monti |
Anni ruggenti! Un vecchio e grassoccio me regala a Giorgio Cavazzano una copia di "Collezionare" n. 14, il primo con montaggio eseguito al computer. Reggio Emilia, 1989. Foto di Moreno Burattini. |
Nel febbraio 1990 un'altra accoppiata di speciali: Zagor e Iron Man. Il primo, realizzato da me con Burattini e Monti, richiese due anni di ricerche e documentazione e, come nel caso delle altre monografie, si pose allora come primo e unico lavoro critico sullo Spirito con la Scure a meritare la patente di completezza. Fu presentato in un'affollata sala conferenze di Prato in occasione del XIII Convegno Internazionale del Fumetto e del Fantastico, storica mostra rinata nel 2012, dopo anni di assenza, nella ex città tessile, sempre con lo zampino di Stefano Bartolomei. Pratilia, il brutto shopping center marrone dove si tenevano le mostre-mercato pratesi fino agli anni '90, fatiscente da decenni, è stato abbattuto nello stesso 2012, per far posto a un centro commerciale dell'Esselunga... Quello stesso anno "Dime Press" rinasceva spiritualmente in "Dime Web".
La copertina di Collezionare Speciale Zagor, 1990. Copia firmata da Ferri. |
Anche lo Speciale Iron Man, frutto della fatica di Leonardo Borgioli, che lo realizzò in solitario, ha avuto il meritato successo di critica e di pubblico. Questi due numeri fuori serie vennero stampati con copertina a due colori.
La copertina di Collezionare Speciale Iron Man disegnata dall'autore Leonardo Borgioli, 1990 |
Il "logo" di testata cambia ancora - per l'ultima volta - con il sedicesimo albo della collana (maggio 1990) che ospita un fumetto inedito di autori già affermati, "Alex il Britanno" di Barison e Toffanetti: per i contenuti e per la confezione, "Collezionare" n. 16 è sicuramente il migliore della serie regolare. La seconda raccolta delle Avventure di Battista esce nell'ottobre 1990, dopo il sodalizio fra "Collezionare" ed "Exploit Comics", avvenuto qualche mese prima. Prova ne sia l'interessante introduzione di Leonardo Gori, esperto del fumetto fin dagli anni '70 e oggi noto giallista.
La copertina di Collezionare n. 16, con un inedito di Barison & Toffanetti, 1990 |
Autografo con dedica di Giancarlo Berardi rilasciato a Lucca nel 1990 (oggi parte della mia collezione). "A Collezionare: che duri almeno quanto KEN PARKER!" In realtà durò meno... |
Gli anni di "Collezionare": io e Moreno Burattini con Clod, nel 1989 al self service della mostra di Reggio Emilia (anche se sembra la mensa di San Vittore!). |
Il quartetto di "Collezionare" a Bologna da Alessandro Pastore (negoziante ed editore), primi anni '90. |
L'ultimo numero "normale" della fanzine, il diciottesimo, esce in occasione del primo (e unico) appuntamento autunnale della mostra di Pratilia nel settembre 1991, a quasi un anno di distanza dal fascicolo precedente (da notare, per quanto riguarda il n. 17, il referendum e il nome del nuovo direttore responsabile, Luca Boschi, uno dei più vecchi amici di Collezionare): la redazione comincia a dare segni di stanchezza a causa dei numerosi impegni professionali, di studio e di lavoro.
La copertina di "Collezionare" n. 19/20 ovvero il Tex Index 1-100, con un inedito di Muzzi, 1991 |
A distanza di due mesi, nel novembre 1991, esce un numero doppio (19/20), il Tex Index 1-100 scritto da Gianluigi Angeletti (che scrisse il seguito per "Il fumetto" dell'ANAF) e curato da Alessandro Monti, l'ultimo successo (ancor oggi richiestissimo, per esempio su eBay, seppur quasi introvabile) di quello smilzo bollettino nato sei anni e mezzo prima fra Prato e Firenze.
Alla fine dell'esperienza di "Collezionare". Impruneta, 1991. Con Saverio Ceri, Marco M. Lupoi e Mauro Bruni. Foto di Moreno Burattini. |
Fra "Collezionare" e "Dime Press". Io e Moreno Burattini in Versilia, primi anni '90, con il telo-mare di Tex! Le rispettive compagne sono fuori campo... |
Per "Collezionare" sembra giunta la fine della storia, dopo aver licenziato oltre 30 pubblicazioni - speciali e supplementi compresi. Il suo spirito però, affermò uno della vecchia redazione, non è morto: chi vivrà vedrà. E difatti, nel 1992, lo staff redazionale di "Collezionare" varava "Dime Press", la rivista di critica bonelliana edita dalla Glamour di Antonio Vianovi.
Molti anni dopo ci fu però un curioso epilogo per la fanzine toscana. Nel 2000, in occasione del quinto anniversario della fumetteria Mondi Paralleli di Prato - aperta da Burattini e Ceri con il sottoscritto - venne pubblicato uno speciale Collezionare Presenta: Tratto d'Autore - Disegni Inediti - Mondi Paralleli 1995 - 2000. Si trattava di un'edizione fuori commercio, a tiratura limitatissima, che veniva regalata ai clienti più fedeli del negozio. Tratto d'autore era stato anche il titolo di una mostra di originali curata da me e Burattini per il Comune di Empoli. Il libretto giallo, in formato "Diabolik" e spillato, era una raccolta di ben 72 sketch e disegni inediti di grandi autori scelti nelle collezioni di Ceri, Burattini, Manetti e Mannelli (all'epoca quarto socio del negozio). Fra questi: Baldazzini, Battaglia, Bolton, Breccia, Carpi, Caza, Don Rosa, Eisner, Frezzato, Jacovitti, Jordan, Magnus, Mignola, Moebius, Palumbo, Pratt, Quino, Rambaldi, Scarpa, Scòzzari, Sienkiewicz, Terenghi, Toth e Walker. Oltre, ovviamente a decine di autori bonelliani!
1.6) Conclusioni
"Collezionare" rimarrà sempre nel mio cuore. Non solo perché è stata la prima rivista a ospitare i miei scritti, ma soprattutto perché in quella redazione, fra le mura scalcinate del Club del Collezionista, si respirava un'aria di cameratismo, di comune sentire, che andava oltre la semplice amicizia. I ragazzi di quel periodo - oggi tutti padri di famiglia - avevano messo in piedi non solo una fanzine e una struttura associativa, ma un centro nevralgico di passione. La passione per il fumetto e per le buone letture che dovrebbe coinvolgere tutti, in tutte le epoche. Fra i migliori ricordi della mia vita, fuori dall'ambito famigliare e dagli affetti amorosi, non ci sono i ricordi scolastici, i ricordi lavorativi o altro. Ci sono i ricordi degli splendidi anni di "Collezionare".
Francesco Manetti
(fine 1a parte)
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Francesco Manetti