domenica 6 dicembre 2015

COSTARELLI & MANETTI - NEL NOME DELLA FANTASCIENZA!

di Francesco Manetti

...purtroppo questo mio disgraziato blog personale Ultimo Istante viene aggiornato ormai soltanto allo scadere di ogni calenda greca! Il lavoro stipendiato (che - fra l'orario reale, le lunghissime pause pranzo, gli spostamenti in auto da Prato a Firenze e viceversa, etc. - mi porta via oltre 60 ore settimanali), la famiglia, la casa e poi l'impegno con Mondadori (cinque collane a partire dal 2011: Alan Ford Story, Alan Ford TNT Edition I e II serie, Kriminal Omnibus e Satanik Omnibus) e i Quaderni Bonelliani di Dime Web (gestisco io tutti i collaboratori esterni, per un totale di circa 200 post all'anno, ai quali devo sommare i miei), mi succhiano via praticamente tutta la vita - quando non sono a letto, in bagno e a tavola!
Negli ultimi tempi si sono poi aggiunti tre progetti a cui tengo partocolarmente, progetti per il momento "segreti", che sto portando lentamente avanti con tre cari amici - uno dei quali è il toscano Massimo Gamberi, fumettista professionista conosciuto alla fine degli anni '80 ai tempi di Collezionare!


Luciano Cosatrelli

Francesco Manetti


Uno di questi progetti, quello in fase più avanzata, mi vede coinvolto con Luciano Costarelli, artista milanese che conobbi, anche lui, all'epoca della fanzine Collezionare, sulla quale pubblicammo, fra la fine degli anni '80 e l'inizio dei Novanta, due nostre storie a fumetti (mie le sceneggiature, suoi i disegni): La sentenza e Albert. Persi ahimé di vista per 25 anni ci siamo ritrovati grazie a Facebook (uno strumento utilissimo, se ben usato) e Luciano ha manifestato l'intenzione di ridisegnare quelle due avventure (a mio avviso già stupende sul versante grafico). I risultati sono stati a dir poco eccellenti e abbiamo pubblicato su Dime Web le sette tavole totali, che più sotto vi propongo. Il progetto non si ferma a queste "riedizioni": io e Luciano continueremo nella produzione di storie di SF, tanto che una terza è già nella fase delle matite! Vi terrò aggiornati!

Eccovi dunque, Albert e subito dopo La sentenza:







(f.m.)

sabato 25 aprile 2015

IL PATRIMONIO ARTISTICO ITALIANO DOPO L'OTTO SETTEMBRE

di Francesco Manetti

Il 15 aprile 2015 sera, presso Il Rifugio del Ghibellin Fuggiasco a Firenze, è stato presentato un notevole saggio di indagine storica. A introdurre autore e libro ci hanno pensato il Prof. Domenico Del Nero (Presidente di Identità Europea Firenza) e Manfredo Guerzoni (RNCR - RSI Continuità Ideale). Stiamo parlando del volume intitolato La protezione del patrimonio artistico italiano nella RSI (1943-1945) di Andrea Carlesi, edito nel gennaio 2012 da Greco & Greco Editori in Milano. Con l'opera del Carlesi si viene a colmare una lacuna notevole nel panorama editoriale italiano di ricerca storica, raccontando il libro, con la forza e l'inoppugnabilità della documentazione consultata e riportata, ciò che veramente successe - su scala scala nazionale (e dunque non solo in ambito locale) - alle nostre opere d'arte (ricordiamo agli smemorati eventuali che in Italia è conservata ben la metà del patrimonio artistico globale...) durante il periodo bellico negli anni della Repubblica Sociale.



a) Il tema

L'obbiettivo di tutti i protagonisti umani che emergono via via - quasi come ritornando in vita vigorosi e intraprendenti 70 anni dopo lo svolgersi dei fatti - dalle pagine del volume del Carlesi - scritto con la serietà dello scienziato, ma con il piglio del romanziere d'avventura - era quello di dislocare in luoghi sicuri e/o proteggere sul posto con accorgimenti tecnici (murature, sacchi di sabbia, scudi anti-schegge, etc.) le nostre inestimabili opere d'arte per sottrarle nel maggior numero e nel miglior modo possibile ai bombardamenti e alle incursioni a scopo di rapina da parte del nemico anglo-americano. 


Maggio 1945: le porte del Battistero di Firenze arrivano a Palazzo Pitti da Incisa, sotto lo sguardo del sovrintendente Poggi e del prof. Heydenreich, direttore dell'Istituto Germanico di Storia dell'Arte e membro del Kunstschutz

Quello che risalta (a differenza di altre, simili, ma non numerose, indagini storiche) e che potrà forse far storcere il naso ad alcuni - o a molti - è che l'alleato germanico si impegnò attivamente - insieme alle autorità civili e militari repubblicane italiane (e al Vaticano) - nella salvaguardia dei nostri innumerevoli capolavori - sia mobili (quadri, suppellettili preziose, arazzi, libri antichi, archivi storici, piccole sculture, etc.), sia inamovibili (palazzi, ville, castelli, chiese, grandi monumenti, etc.). E nel far questo non ci furono intenti predatori, anche se non si escludono casi isolati di "caccia al souvenir" - attività alla quale si abbandonò soprattutto il "liberatore". Fu lo stesso Adolf Hitler che - interpellato sulle sue intenzioni di ricevere a Berlino i quadri del Cranach raffiguranti Adamo ed Eva, da lui in particolar modo ammirati durante la visita agli Uffizi nel 1938 - dichiarò per iscritto che il patrimonio artistico italiano non poteva essere violato! L'interesse per l'arte italiana da parte dei germanici - intesa come retaggio tradizionale non solo italiano bensì di tutti i popoli (indo)europei, in virtù dei legami di sangue e stirpe - è ben noto. Può essere che questo sia dovuto alla grande influenza che aveva esercitato, in ambito artistico, l'organizzazione SS Ahnenerbe - della quale faceva parte dal 1938 anche A. Langsdorff, Comandante del Kunstschutz in Italia dal febbraio 1944.

Il prof. A. Langsdorff a una conferenza del 1935 sulla storia tedesca, presso l'auditorium del Museo Nazionale di Etnologia. Langsdorff mostra al pubblico una ceramica dall'età della pietra.


Questa del "crucco cattivo" è la prima e principale "leggenda nera" che viene sfatata dal saggio; la seconda è quella sui rapporti fra RSI e III Reich che - seppur difficili, complessi, controversi, etc. - furono tutto fuorché di sudditanza della prima nei confronti del secondo. Le autorità italiane - pur dovendo necessariamente appoggiarsi per la logistica e i trasporti al potente alleato germanico - mantennero il controllo (quasi assoluto) sui capolavori da proteggere e sulle loro vicissitudini e spostamenti in giro per l'Italia. Le opere d'arte, qualora le conurbazioni avessero ottenuto la qualifica di "città aperta" (significava, in soldoni, il divieto di alloggiare truppe belligeranti nei confini comunali, con conseguente divieto di difesa e di attacco), tornavano prontamente al loro posto (stiamo parlando di un periodo antecedente alla fine del secondo conflitto). Le due "leggende nere" vengono fatte evaporare come neve al sole dal Carlesi - non su presupposti ideologici o di "continuità ideale" o politici; questa "magia" avviene semplicemente presentando i giusti documenti.
Quella della caccia al documento è il punto forte della ricerca del Carlesi: per anni ha frequentato archivi nazionali e internazionali (di persona o tramite gli irrinunciabili supporti telematici), ha parlato con testimoni il più possibile diretti degli accadimenti (nella fattispecie i figli e i nipoti dei protagonisti, anche e soprattutto germanici), con i quali ha intrecciato un fitto rapporto epistolare che è sfociato in taluni casi in una vera e propria amicizia, e che gli ha consentito di accedere a fonti del tutto inedite - come lettere, foto, ricevute, etc.

Adamo ed Eva del Cranach


b) L'autore

Durante la conferenza fiorentina del 15 aprile l'autore Andrea Carlesi è stato scherzosamente definito "poliedrico". In realtà lo è! Pistoiese, classe 1971, si è interessato attivamente e con profitto in numerosi campi della storia e dell'arte durante la sua vita. Appassionato di musica, si è diplomato al conservatorio in corno francese. Non si tratta di una trombetta da stadio, ma di un ottone molto difficile da domare e padroneggiare, che fa sentire la sua voce imperiosa (che a noi ricorda antiche battute venatorie nelle fitte foreste della Mitteleuropa) nei più celebri brani della grande musica: pensiamo solo ai Concerti per Corno e Orchestra di Mozart, o a quelli di Richard Strauss... oppure a certe pagine del Titano di Mahler!

Andrea Carlesi fra Del Nero e Guerzoni


Il Carlesi non si limita alla grande musica (o al punk rock rigorosamente in lingua italiana). No: è anche imprenditore tessile e soprattutto è "contadino", come lui ama definirsi, occupandosi del suo agriturismo in quel di San Gimignano, dove produce ottimi vini e altre bontà del palato della nostra insuperabile tradizione italiana, difendendo a spada tratta anche in questo campo i nostri confini ideali e culturali dall'invasione straniera (alimentare). E infine è anche centauro moderno, e saggio padre di famiglia! Potrebbe bastare questo per fare di Andrea Carlesi un personaggio sui generis. Ma quel che a lui sta più cara è la ricerca storica su quei 600 giorni della RSI, ancora oggi in gran parte trascurati, oppure sviliti, persino nel linguaggio comune: la "Repubblica di Salò", i "repubblichini", e via dicendo... Questa sua passione si è trasformata in scienza e scrittura per le pubblicazioni (e qualcosa ci dice che sta lavorando ancora per la carta, ma... ssssst!).


L'autore, Andrea Carlesi, prima della presentazione del libro.


c) Il libro fisico

Andiamo ora a vedere più da vicino il nostro prezioso "oggetto di cellulosa"! Il volume si apre - dopo le doverose dediche a chi gli è più vicino - con i Ringraziamenti dell'autore a chi ha agevolato il suo meritorio lavoro; segue un elenco di Fonti. Si entra nel vivo con la Presentazione di Arturo Conti, il Presidente della Fondazione RSI, e con l'Introduzione di Carlesi, nella quale l'autore - in rapide pennellate - inquadra storicamente la questione: durante la serata fiorentina lo scrittore ha dichiarato che il vero se stesso viene fuori per davvero soprattutto in questo testo propedeutico, nel senso che qui non si lascia (ancora) parlare i "freddi" ma precisi documenti, ma la passione militante! Il Capitolo Primo affronta il periodo che va dall'ottobre 1943 al gennaio 1944. Il Capitolo Secondo riguarda il lasso di tempo compreso fra il febbraio e il giugno del 1944. I mesi che vanno dal luglio al settembre 1944 sono oggetto del Capitolo Terzo. Il Capitolo Quarto abbraccia un periodo che si estende dall'ottobre 1944 al maggio 1945. Le Conclusioni (e le riflessioni) sono infine oggetto del Capitolo Quinto.


Il sottoscritto con Manfredo Guerzoni e Andrea Carlesi presso Il Rifugio del Ghibellin Fuggiasco


Il volume si congeda dal lettore con una preziosa Appendice, divisa in cinque sezioni. La prima è la lista dei Ricoveri delle opere d'arte nelle province di Firenze, Arezzo e Pistoia; la seconda è l'Elenco Soprintendenze. La terza appendice è la più corposa, dedicata com'è alle Biografie dei numerosi, illustri protagonisti di questa vivace stagione di difesa artistica: il prof. Carlo Alberto Baggini (1902 - 1945), il prof. Carlo Anti (1889 - 1961), il prof. dr. Giovanni Poggi (1880 - 1961), il prof. dr. Alexander Langsdorff (1898 - 1946), il prof. dr. Hans Gerhard Evers (1900 - 1993), il prof. dr. Ludwig Heinrich Heydenreich (1903 - 1978), il prof. dr. Leopold Reidemeister (1900 - 1987), il prof. dr. Otto Lehmann-Brockhaus (1909 - 1999). La quarta appendice è dedicata alla Bibliografia, mentre la quinta e ultima è la notevole Sezione fotografica -  una trentina di importanti scatti, molti dei quali assolutamente inediti perché provenienti da archivi familiari ai quali ha attinto per primo il nostro Carlesi oppure perché realizzati dall'autore stesso.

Un doveroso plauso finale e un consiglio: procuratevi questo volume!

Francesco Manetti

P.S. La presente recensione appare in contemporanea sulla rivista online "EreticaMente"; per leggere gli altri miei articoli ospitati dal sito, seguite invece questo link!





Andrea Carlesi
LA PROTEZIONE DEL PATRIMONIO ARTISTICO ITALIANO NELLA RSI (1943 - 1945)
pagg. 206 - € 13,00 (con 29 foto in b/n)
Greco & Greco Editori - Milano, 2012

giovedì 23 aprile 2015

PARLANO DI ME IN RETE? (I PARTE)

di Francesco Manetti

Avendo cominciato a pubblicare e a bazzicare attivamente il mondo del fumetto e della fantascienza dal 1988, trovo in Rete svariate notizie che mi riguardano.
Alcune recentissime (dal 2011 in poi, riguardanti i miei interventi su DIME WEB, su ERETICAMENTE, su ULTIMO ISTANTE - e le mie collaborazioni redazionali con MONDADORI COMICS per le ristampe in volume di KRIMINAL e ALAN FORD...) altre antichissime (dovuto anche al fatto che per molto tempo - dal 2003 al 2010 compresi - non ho scritto e pubblicato quasi niente).

Ecco alcuni casuali link, presi fra quelli più particolari e/o riguardanti le cose più vecchie:


Da DELOS:

Due nuove pubblicazioni per gli "speciali" di Yorick, la rivista più volte insignita del "Premio Italia". Il primo è interamente dedicato a Howard. Poesie, lettere e racconti inediti del bardo di Cross Plains. Massimo Tassi firma l'editoriale e "Robert Howard, un cantore giunto dal Texas", di Howard invece la poesia "Il fantasma della brughiera", il racconto incompiuto "Il figlio di Genserico", e un'epistola indirizzata a Lovecraft. Conclude lo "speciale" n. 9 La prima parte della bibliografia Howardiana curata da Ernesto Vegetti. Il secondo speciale celebra i cent'anni del fumetto con interventi di Francesco Lentano "Cento anni di fumetti", Moreno Burattini "Alan Ford", Gianni Brunoro "Danilo Maramotti, Giano del Pennino", Davide Longoni "Il fumetto horror in Italia", Francesco Manetti "Collezionare", Francesco Mazzetta "Giochi e giochetti" ...




Da FANTASCIENZA.NET (concorso di Urania)

In risposta all'appello da voi lanciato ai lettori sul n. 1135 della testata e riguardante la definizione di Fantascienza vi mando una semplice formuletta: F=L+e dove "F" è la Fantascienza, "L" è la Letteratura in genere ed "e" è un elemento perturbante -possibilmente di tipo scientifico/tecnologico -che viene a influire sul corso "normale" della trama; "L" è un valore fisso; quanto più aumenta il valore di "e", tanto più aumenta il valore di "F". Vale a dire che se il valore di "e" fosse pari a zero, l'opera letteraria in questione avrebbe un grado di fantastico simile a quello dei Malavoglia del Verga. Francesco Manetti, Lastra a Signa (FI)




Da AFNEWS (morte di Fossati)

Da questa pagina potete accedere al sito del Museo del Fumetto e della Fondazione Franco Fossati dove verrà ospitato tutto il materiale digitalizzabile: cataloghi, servizi, immagini e quant'altro possa essere reso disponibile sulla Rete. La Fondazione sorge (su iniziativa del fratello Furio e dell'amico Luigi F. Bona) per continuare, in suo ricordo, il lavoro di Franco Fossati nei campi del fumetto, del cinema, della fantascienza eccetera. La Fondazione è punto di riferimento per ricercatori e studiosi e opera come centro di studi e documentazione partendo dall'enorme fondo raccolto da Franco Fossati (oltre mezzo milione di pezzi - 500.000 in continua crescita) a cui si aggiungono donazioni e prestiti (tra cui, ad esempio, i 120.000 albi a fumetti della collezione di Luigi F. Bona). Naturalmente il Centro Nazionale del Fumetto Anonima Fumetti (di cui Franco Fossati è stato fondatore e dirigente attivo) partecipa al progetto patrocinandolo e sostenendolo praticamente in strettissima sinergia.  In these pages you'll find all the materials from the Foundation Franco Fossati about comics, movie, science finction etc. For researches contact the President Luigi F. Bona. E qui una raccolta di immagini tratte dal faraonico Fondo Fossati: ci troverete oggetti rarissimi, prestigiosi, unici. Qui la scheda a lui dedicata nell'archivio nazionale degli autori di fumetti: click. Qui un articolo di Francesco Manetti su di lui pubblicato su Comic Art: click.




DA ILMIOLIBRO (raccolta in volume dei Sogni dei Bonelliani)

Prefazione di Francesco Manetti: Le figure che si susseguono nella striscia di Ferretti & Pieri - con i loro farseschi appellativi derivati da una buffa quanto azzeccata assonanza tra nome e cognome -sono tratte dal mondo del lavoro, dalla scuola, dalla casa, dalla strada... Ognuno di loro era stato bambino, giovane - con la testa ben imbottita di roseo futuro. Un futuro che si è rivelato tutt'altro dall'immaginato. Il sogno degli aspiranti professionisti, attori, artisti e così via si è realizzato sottoforma - se non di incubo - quanto meno di parodia. Se 'volere è potere', mai l'antico adagio fu tanto sonoramente smentito. (Dalla prefazione di Francesco Manetti).




DA LITTLENEMO (enciclopedia di Tex)


CAVALCANDO CON TEX
Collezione completa speciale per il cinquantenario
I cinque volumi della storica, illustratissima enciclopedia texiana, realizzata da Burattini, Manetti, Pignatone e Verger vantano numeri da primato: 699 pagine con le schede delle 279 avventure edite tra il 1948 e il 1998 fedelmente raccontate da Moreno Burattini e Francesco Manetti; 150 pagine di appendici con gli indici completi delle centinaia di personaggi e ambienti che hanno animato la saga texiana; 88 pagine di interventi critici firmati Sergio Bonelli, Mauro Boselli, Decio Canzio, Roberto Festi, Leonardo Gori, Claudio Nizzi, Guido Tiberga, Giovanni Battista Verger; e, soprattutto, oltre 1200 illustrazioni inedite che dipingono un dizionario emotivo dei personaggi e degli ambienti appositamente realizzate per quest’opera dalle migliori firme di casa Bonelli: Aldo Capitanio, Fabio Civitelli, Raffaele Della Monica, Fernando Fusco, Francesco Gamba, Guglielmo Letteri, Raphael Carlo Marcello, Vincenzo Monti, Virgilio Muzzi, Giovanni Ticci, Claudio Villa. Un’incredibile opera omnia che per le sue caratteristiche “scientifiche” e filologiche appare uno strumento utile non solo per l’appassionato collezionista ma anche per il giovane lettore che puo (ri)scoprire alcuni fondamentali personaggi della saga texiana. Si propone come un potente invito alla lettura degli albi del nostro eroe e ci accompagna a scoprire i segreti di un successo editoriale che dura da cinquant’anni. Le copertine a colori sono state realizzate da Claudio Villa, Virgilio Muzzi, Fernando Fusco, Fabio Civitelli, Giovanni Ticci. Un’opera monumentale imperdibile per ogni texiano di ferro e per ogni lettore curioso di addentrarsi nell’universo texiano. Il tutto presentato in elegante cofanetto contenitore, cartonato e illustrato a colori da Claudio Villa e Giovanni Ticci.
Euro 90





DA TERREDICONFINE (intervista a Niccolò Storai):

Come è avvenuto il tuo esordio nel mondo dei comics?
Il mio inizio è stato confuso perché all’epoca non sapevo che tipo di disegnatore volevo diventare. Poi ho capito che cullarsi in una piacevole precarietà ti può dare spunti per migliorare e perfezionare, sempre. Le prime cose le ho pubblicate per “Dime Press”, erano illustrazioni dedicate agli eroi bonelliani. “Dime Press” era una rivista edita da Antonio Vianovi, per le mie pubblicazioni devo ringraziare i tre principali curatori che erano Moreno Burattini, Saverio Ceri e Francesco Manetti i quali aprirono un negozio di fumetti a Prato, la mia città. Il negozio c’è ancora e si chiama Mondi Paralleli. Francesco, Moreno e Saverio hanno preso altre strade ma ricordo quel periodo con infinito affetto.


Francesco Manetti

(fine I parte)

domenica 29 marzo 2015

ERETICAMENTE: ULTIME NOTIZIE

di Francesco Manetti

Dopo qualche mese è venuto il momento di aggiornare qui su Ultimo Istante la bibliografia di ciò che ho pubblicato sulla rivista EreticaMente!






Credo che possa interessare ai lettori del mio piccolo blog Ultimo Istante leggere anche questi miei articoli fumettistici e letterari che - per l'argomento e il pubblico ai quali sono destinati - si differenziano da quelli (da me scritti o curati) che trovate su Dime Web.




Per arrivarci basta entrare nel mio profilo personale di autore: troverete una mia foto recente (agosto 2014), una mia breve biografia e - soprattutto - i link a tutti i miei articoli. Mi firmo Francesco G. Manetti ("G" sta per Giuseppe, il mio nome di battesimo) appunto per differenziare questa mia produzione su EreticaMente da quella "bonelliana" di Dime Web (e anche perché c'è un altro Francesco Manetti, un bravissimo e preparatissimo ragazzo di Pisa, che pubblica articoli, su carta e in rete).




Oppure, se siete interessati a un argomento in particolare, eccovi la lista dei miei articoli (con relativo collegamento) aggiornata all'agosto 2014:

 (l'ultimo libro di Degrelle era una sorta di album della memoria, di storia della sua vita raccontata attraverso i rapporti amicali e professionali tra il fondatore del REX e il fumettista Remì; il libro, apparso in francese nel 2000, fu sequestrato e la tiratura fu distrutta, eccetto le poche copie che già erano state vendute; nel 2014 è uscita la 1a edizione italiana: questa è una sorta di recensione molto approfondita)

 (vediamo come Hergé affronta nelle avventure di Tintin i problemi legati all'emergere delle due superpotenze del XX secolo, USA e URSS, negli anni intorno alla Seconda Guerra Mondiale)

 (la visione degli imperi statunitense e sovietico nel fumetto e nella satira di Jacovitti degli anni '30 e '40)

(genesi e autori del giornale di trincea della 3a Armata "La Tradotta", uscito dal marzo 1918 al luglio 1919; analisi estremamente approfondita - pagina per pagina - e inquadramento storico dei numeri da 1 a 10)

(analisi e inqudramento storico dei numeri da 11 a 25 e dei tre supplementi al n. 18 del settimanale "La Tradotta")





- L’idea “fumetto” nella Storia: l’Arazzo di Bayeux e La Divina Commedia del Botticelli

Tento qui di dimostrare come il linguaggio e i codici di comunicazione propri del fumetto abbiano origini molto più antiche della fine XIX secolo.

- Fascismo, fumetto e cartone animato: Mussolini e Disney

Ecco la prima parte di una serie di articoli dedicati a Fascismo & Fumetti: qui analizzo i rapporti fra la Walt Disney Production e le alte cariche fasciste
- Il "300" di Frank Miller: Giganti vs. Eraclidi!  

Le fonti nobili e tradizionali di uno dei capolavori del fumetto internazionale


- Uno sguardo incerto sul futuro: Michel Houellebecq

Il filone fantastico della straordinaria narrativa del controverso scrittore francese Michel Houellebecq, aggiornata all'ultimo volume, Sottomissione.





- Demogorgone Liberato

La recensione ragionata del saggio Il mito di Demogorgone e una riflessione sull'accoglimento della figura divina nei media popolari.


- Fascismo & Fumetto: il paradosso avventuroso

Come il divieto di pubblicare fumetti stranieri durante il periodo bellico abbia dato l'input decisivo per la nascita del fumetto avventuroso in Italia: una recensione approfondita e allargata del saggio Eccetto Topolino.


Francesco Manetti